La notizia relativa alle nuove importanti scoperte ottenute dai fisici dell’esperimento Muon g-2 al Fermi National Accelerator Laboratory (FermiLab) presso Chicago, era attesa anche dal dipartimento di fisica dell’IIS Marconi-Galletti-Einaudi (MGE).
L’istituto domese sta muovendo i primi passi verso la scoperta dell’affascinante mondo della fisica delle particelle, attraverso una preziosa e recente collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nuclare (INFN).
Le studentesse e gli studenti metteranno a punto due sensori proprio per la misura dei muoni generati dai raggi cosmici.
L’impresa è sicuramente stimolante e singolare per le alunne e gli alunni che avranno modo di avvicinarsi al mondo della ricerca ed interagire con ricercatrici e ricercatori, convogliando in un unico progetto le competenze sviluppate nei percorsi offerti dalla nostra scuola.
A tal proposito, proprio pochi giorni prima dell’annuncio dei risultati ottenuti al Fermilab, il dott. Matteo Sorbara, ricercatore dell’INFN coinvolto nell’esperimento Muon g-2, ha incontrato online le ragazze e i ragazzi dell’Istituto per illustrare loro l’importanza di tale ricerca.
Il muone è una particella fondamentale, scoperta nel 1936, la cui natura è stata compresa grazie agli studi dei fisici italiani al lavoro negli anni ‘40 a Roma.
Il premio Nobel per la fisica Isaac Rabi disse del muone appena scoperto “Who order that?” (“E questo chi lo ha ordinato?”) tanto era misteriosa e difficile la sua interpretazione sulla base dei modelli allora noti.
Dopo tanti anni la teoria fisica messa a punto è in grado di spiegare la sua esistenza ma continua oggi a suscitare interesse con un alone di mistero su alcune sue proprietà.
Ha una massa pari a più di 200 volte la massa dell’elettrone, viene prodotto in natura dagli sciami di particelle prodotti dai raggi cosmici primari che interagiscono con l’atmosfera terrestre.
Nella conferenza stampa del 7 aprile 2021 presso il FermiLab sono stati annunciati i primi risultati di un esperimento volto a verificare alcune stranezze rilevate in esperimenti precedenti:
nella misura del cosiddetto “momento magnetico anomalo del muone” con una precisione senza precedenti, si è confermata l’anomalia rispetto al Modello Standard già evidenziata nel 2001.
“La misura di altissima precisione che abbiamo ottenuto con il nostro esperimento era da lungo tempo attesa da tutta la comunità internazionale della fisica delle particelle. In attesa dei risultati delle analisi sui vari set di dati acquisiti recentemente dall’esperimento e su quelli che verranno raccolti nel prossimo futuro, ci offre già un possibile spiraglio verso una nuova fisica”, afferma Graziano Venanzoni co-portavoce dell’esperimento Muon g-2 e ricercatore INFN di Pisa.
Nella speranza di avere presto le prime misure di muoni nei laboratori dell’Istituto ossolano, è possibile rivedere la registrazione dell’incontro sul canale Youtube dell’Istituto sull’esperimento Muon g-2 del dott. Matteo Sorbara:
https://www.youtube.com/watch?v=jwm_gA9d9Wo
Per saperne di più
Sul muone: https://www.asimmetrie.it/images/pdf/asimmetrie-23.pdf